LA RACCOLTA ON LINE DEI GIOCHI:MAXI-EMENDAMENTO DELLA CAMERA
Il governo ha presentato un disegno di legge del DL 25/9/2025
Il fine, è quello di "disciplinare in materia organica, in un unico provvedimento, le regole e le disposizioni, concernenti l'esercizio e la raccolta del gioco adistanza, nonchè le relative modalità di accesso al mercato, da parte di operatori economici" italiani ed esteri. Inoltre la necessità e l'urgenza dell'emendamento derivano dalle finalità di contrastare la diffusione del gioco illegale e di perseguire la tutela dei consumatori, specie se minori, e dell'ordine pubblico. L'emendamento si inserisce nell'ambito della revisione normativa prevista per tentare di risolvere in via precontenziosa le due procedure di infrazione avviate nei confronti dell'italia.
L'emendamento prevede di portare nelle casse dello stato circa 25 milioni di euro. 5 milioni arriveranno dai corrispettivi versati dai soggetti che vogliono acquisire nuove licenze; 10 milioni derivante dall'incremento della raccolta dovuto all'allargamento della rete; 10 milioni infine deriveranno dall'emersione di quote di gioco irregolare. Questi soldi verranno depositati in un fondo costituito presso il Ministero dell'Economia. Un primo elemento di novità rispetto all'attuale, è previsto alla lettera a) del comma 5 e riguarda la necessità, per un operatore, di aver conseguito, nel biennio precedente la richieste di concessione, un fatturato complessivo di almeno 1,5 milioni di euro, realizzato nelle attività di gestione e raccolta dei giochi, anche a distanza. Un altro elemento di novità riguarda la collocazione della sede stabile della azienda e del server di gioco del concessionario che dovranno essere collocati nel territorio di uno stato membro dell'Unione Europea. Relativamente alle strutture hardware e software utilizzate per svolgere tali attività, resterà comunque obbligatorio il collegamento ad infrastrutture di rete del portale dell'AAMS , al fine di assicurare il monitoraggio dell'eccesso dei consumatori alla fruizione dei giochi offerti, nonchè anomalie di gioco, ed al fine delle contabilizzazioni delle competenze erariali.
Al comma 3, l'emendamento stabilisce che la commercializzazione è consentita ai soggetti già titolari di concessione per la raccolta di uno o più giochi indicati e ai soggetti in numero massimo di 200, in possesso dei requisiti e che si assumono gli obblighi prescritti dal comma 5. Sono previste 3 tipi di concessioni (comma 6): una per il bingo che costerà 50mila euro, una per scommesse a quota fissa e a totalizzatore, concorsi pronostici, ippica nazionale, skill game e scommesse a quota fissa con interazione tra i giocatori, che costerà 300mila euro; l'ultima infine per tutti i tipi di giochi, che costerà 350mila euro. Il comma 8 affida all'Aams l'istruttoria delle domande, stabilisce il principio del silenzio rifiuto. Se l'Aams non dà risposta entro il termine di 90 giorni, l'istanza per la concessione si intende respinta. I concessionari sono chiamati a monitorare i comportamenti di gioco dei clienti e a mettere a loro disposizione strumenti di autolimitazione e di autoesclusione.
In caso di trasgressioni l'Amministrazione può sospendere la concessione, nei casi più gravi può revocarla. Il Ministero dell'Economia stabilisce le modalità di utilizzo del fondo e delle quote di sua ripartizione da destinare a campagne di comunicazione e di sensibilizzazione sul gioco responsabile, al potenziamento dell'organizzazione delle attività di contrasto del gioco illecito e all'entrata
Il fine, è quello di "disciplinare in materia organica, in un unico provvedimento, le regole e le disposizioni, concernenti l'esercizio e la raccolta del gioco adistanza, nonchè le relative modalità di accesso al mercato, da parte di operatori economici" italiani ed esteri. Inoltre la necessità e l'urgenza dell'emendamento derivano dalle finalità di contrastare la diffusione del gioco illegale e di perseguire la tutela dei consumatori, specie se minori, e dell'ordine pubblico. L'emendamento si inserisce nell'ambito della revisione normativa prevista per tentare di risolvere in via precontenziosa le due procedure di infrazione avviate nei confronti dell'italia.
L'emendamento prevede di portare nelle casse dello stato circa 25 milioni di euro. 5 milioni arriveranno dai corrispettivi versati dai soggetti che vogliono acquisire nuove licenze; 10 milioni derivante dall'incremento della raccolta dovuto all'allargamento della rete; 10 milioni infine deriveranno dall'emersione di quote di gioco irregolare. Questi soldi verranno depositati in un fondo costituito presso il Ministero dell'Economia. Un primo elemento di novità rispetto all'attuale, è previsto alla lettera a) del comma 5 e riguarda la necessità, per un operatore, di aver conseguito, nel biennio precedente la richieste di concessione, un fatturato complessivo di almeno 1,5 milioni di euro, realizzato nelle attività di gestione e raccolta dei giochi, anche a distanza. Un altro elemento di novità riguarda la collocazione della sede stabile della azienda e del server di gioco del concessionario che dovranno essere collocati nel territorio di uno stato membro dell'Unione Europea. Relativamente alle strutture hardware e software utilizzate per svolgere tali attività, resterà comunque obbligatorio il collegamento ad infrastrutture di rete del portale dell'AAMS , al fine di assicurare il monitoraggio dell'eccesso dei consumatori alla fruizione dei giochi offerti, nonchè anomalie di gioco, ed al fine delle contabilizzazioni delle competenze erariali.
Al comma 3, l'emendamento stabilisce che la commercializzazione è consentita ai soggetti già titolari di concessione per la raccolta di uno o più giochi indicati e ai soggetti in numero massimo di 200, in possesso dei requisiti e che si assumono gli obblighi prescritti dal comma 5. Sono previste 3 tipi di concessioni (comma 6): una per il bingo che costerà 50mila euro, una per scommesse a quota fissa e a totalizzatore, concorsi pronostici, ippica nazionale, skill game e scommesse a quota fissa con interazione tra i giocatori, che costerà 300mila euro; l'ultima infine per tutti i tipi di giochi, che costerà 350mila euro. Il comma 8 affida all'Aams l'istruttoria delle domande, stabilisce il principio del silenzio rifiuto. Se l'Aams non dà risposta entro il termine di 90 giorni, l'istanza per la concessione si intende respinta. I concessionari sono chiamati a monitorare i comportamenti di gioco dei clienti e a mettere a loro disposizione strumenti di autolimitazione e di autoesclusione.
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