La Commissione Europea si trova a tutt'oggi a combattere la sua personale battaglia contro gli stati Membri e la loro legislazione sul gioco d'azzardo online. Paesi come la Germania, la Svezia, l'Italia, la Grecia subiscono varie pressioni da Bruxelles affichè ci sia un apertura al gioco online ed in particolare al poker online che da sempre ha problemi di definizione e collocazione.

In Grecia, come poi nel nostro Paese, la Commissione Europea non approva che ci siano alcuni operatori di casinò online, che malgrado in possesso di regolare licenza europea non siano autorizzati a proporre i propri sevizi per le scommesse o i casinò online. La commissione Europea si trova quindi costretta ad aprire procedure legali che si basano sul rispetto dell'articolo 226 del trattato di Nizza circa l'applicazione da parte degli Stati Membri della legislazione Europea.

La Francia come i Paesi Bassi si stanno muovendo affinchè il gioco online sia liberalizzato, presentandoto progetti alla Commissione Europea che lasciano intravedere un piccolo successo verso il rilascio di un numero consistente di licenze per il gioco online.

Tutto questo inconsueto movimento comunitario ci porta ad un importante riflessione sui Monopoli Statali. Nessuno può negare che il gioco d'azzardo sia un comparto economico in forte ascesa, che le entrate statali delle scommesse online sia in forte crescita.

Ci chiediamo, legittimatamente, fino a che punto il Monopolio voglia attuare una politica di protezione del cittadino. Siamo davvero sicuri che i Monopoli attuino misure restittive sul mondo del gioco online per proteggere il giocatore da eventuali patologie o frodi?